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In un universo fatto solo di oggetti sferici, Alessandro ricorda uno scarabeo stercorario:
gioca, sposta e avanza con le sue pallette, si orienta nello spazio, taglia diagonali sempre alla ricerca di dominare un cumulo più grande.
Cerca una stabilità impossibile da trovare questo strano acrobata, si fa portare e lanciare dalle sue stesse sfere al contrario di un giocoliere.
Le palline galleggiano sulla superficie della sfera, i palloni fluttuano e le pallette saltano come zampilli in una maniacale ossessione per tutto
ciò che è tondo.
E’ la magia della fragilità degli oggetti, in bilico tra minuziosa precisione nel “piccolo” e sfacciata energia nel “grande”.